Chiesa di Sant’Antonio Abate

Chiesa (1220 circa.)
Sant'Antonio Abate - Prospetto principale

Accessibilità

Sintesi

La chiesa ha il prospetto principale e l’ingresso rivolti su Via Roma ed è posta su un piano più elevato rispetto alla strada, al quale è possibile accedere tramite una gradinata. Accanto alla chiesa, sul fronte est, è situata la torre campanaria medievale.Sul lato ovest della chiesa invece vi è la discesa Caracciolo. Da piazza Caracciolo è ancora più evidente il salto di quota tra il piano della chiesa e quella della piazza. Il prospetto Nord della chiesa e cioè quello dell’abside si trova su via Pannieri. L’impianto planimetrico è a croce greca su base quadrata.All’incrocio dei bracci della croce si erge una cupola emisferica, inscritta in un ottagono sul quale si aprono quattro finestre diametralmente opposte. Il raccordo tra il quadrato forato dalle colonne che reggono la cupola e l’ottagono è costituito da nicchie angolari. La cupola è sostenuta infatti da archi ogivali su colonne in finto granito, che dividono idealmente in tre parti la chiesa che è a navata unica;lo spazio centrale viene prolungato dalla profonda tribuna. Dello stile neogotico introdotto nel restauro di Nicolò Raineri (1830-33) è possibile individuare: le otto semicolonne all’imbocco degli altari, gli zoccoli dipinti a dissimulare decorazioni musive e delle fasce pseudo-normanne.Il prospetto principale è suddiviso in due ordini e tre partiti e conserva il portale centrale e le due porte laterali dell’originale struttura medievale. Nel secondo ordine si trovano: un rosone al centro e due finestre ogivali ai lati. Accostate alle lesene invece si trovano le statue di S. Pietro e S. Paolo, del Gagini (1534).

La chiesa esisteva già nel 1220, quando vi viene trasferita la parrocchia di S. Cataldo. Di questo impianto permangono alcune tracce e sicuramente l’impostazione planimetrica a croce greca iscritta. L’edificio è stato oggetto di continui interventi di trasformazione, dagli anni Trenta del XVI secolo fino al XIX. Gli interventi più consistenti si hanno nel Cinquecento quando la chiesa assume la configurazione attuale. Nel 1823 l’edificio è gravemente danneggiato da un terremoto e i lavori di ricostruzione conferiscono alla facciata l’attuale aspetto neogotico. Nel 1884, con l’apertura della via Roma si attua l’inserimento della scalinata. Per tutti questi motivi, la chiesa rappresenta uno dei pochi esempi di architettura medievale in Sicilia, anche se ha subito numerosi interventi di restauro che ne hanno cambiato l'aspetto originario.Tra il 1302 e il 1313 venne costruita la torre del Parlamento sull’antica torre araba detta di Pharat, per volere di Giovanni I e Manfredi I Chiaramonte. Questa aveva funzione di torre civica, i cui rintocchi servivano a convocare il Parlamento siciliano La torre subì delle trasformazioni in diverse occasioni. Nel 1595 venne ridotta in altezza, deformando i vani delle finestre.Al XVI secolo risalgono i rilievi in marmo di Antonello Gagini, collocati nell’abside di sinistra che probabilmente in origine si trovavano nell’abside centrale.

Il recupero definitivo della chiesa si ebbe nel periodo dell'apertura di via Roma (1895-19), conferendo alla chiesa una connotazione del tutto nuova, in stile neogotico. Venne chiuso l’accesso dalla parte del “Cassaro” e realizzata la scalinata di accesso alla chiesa (terminata nel 1908). Inoltre, nel 1898, durante la realizzazione del primo tratto di Via Roma, venne demolita la sacrestia addossata al muro orientale della Chiesa e soppresso il Piano di Sant’Antonio che era adibito a cimitero. Nel 1943, a causa dei bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, venne squarciata la tribuna. Nel 1996 venne restaurata la torre campanaria e ricoperto il tetto con lamiera. Durante il restauro sono state effettuate opere di consolidamento, scrostamento, eliminazione di strutture aggiuntive e venne manomesso l’orologio da torre, allora ancora perfettamente funzionante.

L’attuale impianto planimetrico a croce greca su base quadrata che, rielaborato durante gli interventi cinquecenteschi riprendeva lo schema planimetrico della chiesa preesistente, ha a Palermo esemplari analoghi, come la chiesa di S. Andrea degli Amalfitani, riedificata nel corso del XV secolo. Lo testimoniano i resti delle finestre ancora visibili sul fianco Anche per la cupola emisferica con finestre diametralmente opposte su un tamburo ottagono, possibili analogie si riscontrano in altre fabbriche palermitane, per le identiche modanature della ghiera delle nicchie e dei peducci sagomati della cupola “pseudo-araba” della cappella di S. Oliva nella chiesa di S. Francesco di Paola o nella chiesa dello Spasimo.

  • A. G. Alajmo, "La campana del Parlamento Siciliano e del Senato di Palermo, nella Parrocchia di Santo Antonio Abate", Palermo 1951.
  • A. G. Alajmo, "Vito D’Anna, il più grande affreschista siciliano del ‘700 e le sconosciute sue opere in S. Antonio Abate in Palermo", Palermo 1954.
  • G. Di Marzo, "I Gagini e la scultura in Sicilia nei secoli XV e XVI. Memorie storiche e documenti", Palermo 1880-1883.
  • G. Spatrisano, "Architettura del Cinquecento in Palermo", Palermo 1961, pp. 159-160.